Con l’infermeria ancora una volta piena, con Catalani, Alessandroni e Nardini inschierabili e Battagli in dubbio fino alla palla a due di inzio contesa, quella disputata ieri ad Osimo dalla Robur Falconara Basket è – senza se e senza ma – una partita di orgoglio e di abnegazione.
Ci piace partire da qui, perché chi segue questa squadra da settembre, sa che non ha avuto sino ad ora vita facile, anzi, e questo ad oggi potrebbe dare il La ad una serie di valide scusanti ad una classifica che non gli rende onore e merito.
Chi è sceso in campo ieri però, ha dimostrato che non è con le scusanti che si fa la storia. Ma soprattutto ha dimostrato che quando ci sono voglia, determinazione e spirito di sacrificio, di scusanti non se ne sente il bisogno e questo va oltremodo sottolineato.
Per chi ama invece la cronaca nuda e cruda, quella della partita disputata ad Osimo, racconta di una Robur Falconara arrivata alla gara tesa e di conseguenza mostratasi imprecisa al tiro per i primi due periodi di gioco, con errori anche banali da distanza ravvicinata.
Di contro, una Robur Osimo dall’approccio glaciale e chirurgico che, trascinata dai canestri di Bini, Conti e Cardellini, ha condotto una marcia apparentemente inarrestabile fino al +15 dell’intervallo (40-25). Apparentemente, appunto.
Perché quella che rientra dagli spogliatoi è una Robur Falconara tutt’altro che arresa, cattiva e con gli occhi del diavolo. Trascinata da un Chiorri indomabile (nonostante la marcatura asfissiante dell’esperto Carletti), ma con l’apporto prezioso e fondamentale di ogni singolo compagno, la squadra ospite riduce sempre di più lo svantaggio finchè il punteggio appare pareggiato all’inizio del quarto periodo sul 50 a 50.
Gli ultimi dieci minuti sono sul filo dell’equilibrio. La gara si fa nervosa, complice un arbitraggio che, in alcuni momenti, è sembrato fin troppo decisivo su entrambe le metà del campo e che ha reso poco chiare le circostanze dell’infortunio a Quondamatteo, costretto ad uscire, a partita ancora in corso, a causa un pestone ricevuto da un avversario, che non gli ha permesso appunto di proseguire nel gioco.
A cronometro azzerato però, il tabellone assegna la vittoria alla Robur Osimo e in fondo va bene così: la pallacanestro è uno sport dove o si vince o si perde e ci piace forse soprattutto per questo.
Questo non ci esime dal manifestare quanto però in certe occasioni, come questa e come purtroppo ormai tante altre in questa stagione, il rammarico per i due punti possa essere ancora più grande.
Due punti che questi ragazzi, per quello che hanno dimostrato, avrebbero meritato e sulla cui conquista, senza nulla togliere agli avversari, interpreti di una gara coraggiosa e onesta, con ogni probabilità nessuno avrebbe avuto da ridire.
Lo staff della Robur valuterà in settimana le condizioni di Battagli e Quondamatteo ed, eventualmente, un recupero più veloce per Nardini, mentre Catalani e Alessandroni ne avranno ancora per un po’.
In queste condizioni, e ci occorre purtroppo ribadirlo per l’ennesima volta da settembre ad oggi, non diventa solo difficile scendere in campo, ma anche allenarsi costituisce un problema e, in questo senso, la sfida di domenica prossima contro Il Campetto, diventa ancor più una sfida proibitiva.
Ma questa squadra ha dimostrato di saper vendere cara la pelle e, a casa propria, oggi possiamo dirlo con fierezza, non si tirerà certamente indietro.

Robur Osimo – Robur Falconara Basket       66 – 62

Osimo: Bini 20, Breccia 4, Domesi 5, Loretani 2, Mazzieri, Conti 14, Carletti 1, Cardellini 15, Pierucci 2, David 3. All.re Marini

Falconara: Giorgini 5, Oprandi 2, Migliorelli 7, Nardini NE, Lodico 3, Battagli 6, Quondamatteo 6, Bargnesi 7, Alessandroni NE, Chiorri 26. All.re Reggiani. Ass. All.re: Rocchetti

Arbitri: Scaramellini e Vescovi

Ufficio Stampa Robur Falconara Basket

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